sabato 6 settembre 2014

Pannelli in 5 mosse





Quando si usa il legno massello, capita non di rado di dover ricorrere alla costruzione di pannelli per ottenere elementi della larghezza desiderata. Trovare tavole particolarmente larghe non è sempre possibile, in più quest’ultime porrebbero possibili problematiche di stabilità dimensionale che potrebbero mettere a repentaglio la buona riuscita del nostro progetto.
Costruire un pannello non è un processo particolarmente impegnativo, a patto di possedere gli attrezzi giusti e adoperare alcuni accorgimenti atti a facilitare il lavoro.
Il procedimento può essere suddiviso in cinque fasi:
  1)      Spianare i singoli elementi
  2)      Comporre il pannello a secco
  3)      Piallare le coste degli elementi
  4)      Incollare
  5)      Rifinire il pannello


Durante la lavorazione dei singoli elementi, considerando come punto di partenza il legno grezzo, si utilizzano le pialle classiche che, in sequenza, sono lo sbozzino, la jack ed eventualmente la jointer se i pezzi sono particolarmente lunghi. Personalmente non curo questa fase di preparazione in modo particolare, evitando l’uso della pialla da finitura e accontentandomi di ottenere dei pezzi di spessore omogeneo (leggermente superiore a quello finale) e superfici senza strappi. Infatti, anche prestando molta attenzione, è pressoché inevitabile creare dei dislivelli tra gli elementi durante la fase di incollaggio, che, se pur minimi, costringono ad una nuova rettifica della superficie del pannello.
La seconda fase consiste nel comporre il pannello a secco, cercando di accostare gli elementi in modo da ottenere il risultato estetico desiderato. Quando si usano le pialle manuali è quasi un obbligo orientare i pezzi con la venatura nello stesso verso in modo da favorire la rifinitura successiva. E’ importante che il legno sia ben stagionato e, quando possibile, meglio utilizzare legno proveniente da tagli radiali in modo da aumentare la stabilità degli elementi e, conseguentemente dell'intero pannello.
Nel caso in cui il pannello debba essere successivamente bugnato o altrimenti lavorato con una modanatura lungo i bordi, si può scegliere di orientare un elemento esterno con la venatura in senso opposto. Ciò permette alle pialle da modanatura di lavorare i bordi sempre a favore di vena e di ottenere superfici meglio rifinite. Naturalmente nella fase successiva staremo attenti a piallare l'elemento con l'orientamento opposto nella giusta direzione (utilizzando la pialla nel verso contrario a quello adoperato per la restante parte del pannello).



Il caso ideale si verifica quando si costruiscono pannelli composti da due soli elementi, ricavati tagliando a metà una tavola lungo il suo spessore e incollandoli dopo averli aperti a "libro". La pialla potrà lavorare i bordi sempre in favore di vena e in più è possibile ottenere un interessante risultato estetico, soprattutto se si utilizzano elementi maggiormente figurati. 


Una volta individuata la sequenza di elementi che ci soddisfa maggiormente occorre marcare una delle superfici del pannello, così da poterlo successivamente incollare nel modo corretto. A questo scopo si può disegnare una "V" col vertice rivolto verso uno dei due lati lunghi.


Per un incollaggio efficiente, occorre che le coste degli elementi siano perfettamente combacianti per tutta la loro lunghezza e nello stesso tempo che il pannello stia in piano. Un metodo per raggiungere questo risultato è quello di ottenere dei bordi squadrati e rettilinei. Al contrario di ciò che avviene con delle macchine elettriche, dotate di precisi piani di riscontro, ottenere un bordo squadrato e rettilineo lavorando manualmente richiede una certa dimestichezza.
Piallando gli elementi a coppie si compensano gli errori di squadratura


In alternativa si possono piallare le coste con una tecnica che chiameremo a "libro".
la concavità è stata esagerata a scopo illustrativo
In pratica le coppie di coste adiacenti si piallano insieme dopo aver ripiegato gli elementi come se si chiudesse appunto un libro. In questo modo, anche se la pialla non è tenuta in squadro, l'errore si compensa quando i due elementi vengono riaperti per procedere all'incollaggio. La nostra attenzione potrà dunque essere focalizzata ad ottenere dei bordi rettilinei o, al limite, appena concavi in modo che possano combaciare facilmente sotto l'azione degli stringenti.

Che tipo di pialla utilizzare per questo lavoro?
Il mio consiglio è quello di utilizzarne una di lunghezza adeguata. Una "jack" può svolgere bene il compito solo su pezzi di ridotte dimensioni (50-60 cm); oltre meglio utilizzare una "jointer" che è la pialla dedicata a questa lavorazione (il verbo 
inglese "to join" si traduce infatti con "unire"). 



Durante l'azione occorre prestare attenzione a non far ondeggiare la pialla e a ottenere un truciolo continuo su entrambi gli elementi accoppiati, utilizzando poca profondità di taglio. Particolare cura sarà osservata in entrata e in uscita dal pezzo (la pressione è sul pomello anteriore in entrata, mentre in uscita si sposta su quello posteriore). Può essere di aiuto marcare con la matita per seguire il progresso del nostro lavoro e continuare almeno fino a che tutti i segni siano spariti.

Una volta che tutte le coste combaciano creando una soluzione di continuità, siamo pronti ad incollare nell'ordine indicato dalla "V" precedentemente tracciata. Prepariamo tutto il materiale occorrente. Allo scopo possiamo utilizzare dei listelli di sezione 50x30 mm che servono a tenere in piano il pannello, mentre gli stringenti tengono unite le coste durante l'incollaggio. La faccia a contatto col pannello può essere ricoperta con del nastro da carrozziere: ciò eviterà che i listelli possano incollarsi accidentalmente.

Distribuiamo la colla (personalmente utilizzo quella vinilica) su entrambe le superfici da incollare, distibuendola bene con un pennello. Se abbiamo eseguito il lavoro di "jointing" in maniera corretta, la colla, sotto la pressione degli stringenti, deve fuoriuscire dalle giunzioni lungo tutta la linea di incollaggio. Eliminiamo con cura l'eccesso con un panno umido e lasciamo asciugare.
La successiva fase di rifinitura è quella che darà al pannello l'aspetto finale e dunque va curata con attenzione. Il tipo di pialle da utilizzare dipenderà dal grado di planarità che abbiamo ottenuto nella costruzione del pannello, normalmente basterà una pialla da finitura (raramente bisognerà riutilizzare la jack). Nella prima fase sono solito utilizzare una maggiore profondità di taglio e un'azione in diagonale sulla superficie in modo da ottenerne rapidamente la planarità.


Nella seconda fase utilizzo una profondità di taglio minima, agendo prima in diagonale, quindi con movimento rettilineo per ottenere una superficie pronta a ricevere i prodotti di finitura. 

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