giovedì 22 settembre 2011

Shooting Board



Shooting board è il termine con cui gli amici anglosassoni identificano un importante accessorio per la piallatura manuale, la tavola di scorrimento. Il compito della shooting board è quello di  consentire la piallatura del bordo di un pezzo a 90° rispetto alla superficie che poggia sulla tavola. Ne esistono di vari modelli e con soluzioni costruttive diverse. La tavola che propongo è quella utile per piallare e squadrare i pezzi di testa o per rifinire un taglio a 45 gradi, come ad esempio è necessario per le cornici. Poichè la caratteristica fondamentale di questi accessori è la precisione dei piani e degli angoli formati dalle varie parti, può essere conveninete utilizzare del materiale acquistato come semilavorato.
 
Io ho utilizzato del lamellare di faggio, ma anche del multistrato può servire egregiamente allo scopo. Per la base ho utilizzato uno spessore di 3 cm, mentre il piano su cui poggia il pezzo in lavorazione è spesso 2 cm. La lunghezza è circa 60 cm, la larghezza intorno ai 25 cm. La tavola di appoggio è più stretta per fare spazio al fianco della pialla. 

Dopo aver avvitato la tavola di appoggio alla tavola base, si procede all'installazione dei listelli (sezione 3x 4 cm) che serviranno a tenere fermi i pezzi in lavorazione. Il loro preciso posizionamento è critico per il corretto funzionamento della tavola. I listelli sono avvitati a filo dei bordi della tavola di appoggio ed hanno il foro posteriore asolato in modo da permettere una fine correzione dell'angolo desiderato. Aiutandosi con delle squadre posizioniamo i due listelli esattamente a 90° e a 45° rispetto al bordo di scorrimento della pialla. Smussiamo gli spigoli posteriori  (non quello dove poggia il pezzo) dei listelli di appoggio per evitare che si possano rovinare ai primi colpi di pialla. 

Un altro listello va posizionato sotto la tavola in modo che essa si possa uncinare al banco da lavoro e/o essere bloccata nella morsa. Nel mio caso ne ho utilizzati due che mi consentono di incastrare il tutto tra la morsa e il pozzo degli attrezzi. Una operazione utile consiste nello scavare un solco all'intersezione dei due piani, in modo da raccogliere trucioli e polvere ed evitare che possano interferire col corretto movimento della pialla.

I primi passaggi di pialla rimuoveranno qualche truciolo dal bordo di scorrimento ma solo fino a che la porzione di suola laterale alla lama non verrà in contatto col bordo stesso. Finitura con due mani di cera.








martedì 6 settembre 2011

Stanley 113





La Stanley 113 è una pialla per spianare superfici curve. Essa ha una suola flessibile, capace di assumere una forma sia concava che convessa, con un raggio variabile mediante la rotazione di un grosso pomello a vite, situato nella parte anteriore della pialla.  Un meccanismo con ingranaggio a denti garantisce il movimento simultaneo delle due semiporzioni di suola. La lama della 113 è uguale a quella della #3, con larghezza di 1 3/4" (4,4 cm). Il controferro e il lever cap sono invece differenti da quelli della #3, per cui in caso di acquisto occorrerà porre attenzione a questo particolare. La mia 113 era in buone condizioni, solo un bel po' di ruggine superficiale. Ho provveduto a smontare la pialla nelle sue parti per sottoporla al classico bagno di aceto. 

La suola flessibile deve essere sganciata dai bracci metallici utilizzando un punteruolo. Essa è saldata ad un pezzo con sezione a coda di rondine che si incastra nel corpo pialla. Per smontarlo consiglio di lubrificare abbondantemente con un disincrostante (WD40) e quindi agire martellando delicatamente su un punteruolo di forma idonea (ho utilizzato un martello più piccolo interponendo un pezzetto di cartone per attutire maggiormente i colpi; in alternativa si può utilizzare un pezzo di legno di forma adatta). Se proprio la suola non ne vuole sapere di muoversi, meglio soprassedere ed evitare danni difficilmente riparabili alle parti in ghisa! Un difetto comune di questo modello è un disallineamento tra la seduta della lama e la bocca della pialla. 

La lama non poggiando in maniera corretta potrebbe saltellare e creare problemi nella piallatura. Per ovviare al problema ho semplicemente aggiunto un paio di spessori (i biglietti da visita vanno alla grande) sagomandoli sulla seduta del frog. La suola flessibile va liberata dall'eventuale ruggine utilizzando la carta abrasiva attaccata ad una superficie piana, curando in particolare la zona della bocca.  La pialla va usata con movimento rettilineo rispetto all'asse orizzontale del pezzo e si rivela utile anche per lo smusso dei relativi spigoli.               




   

domenica 4 settembre 2011

Laccio di sicurezza



 
Quando utilizziamo il pialletto con una sola mano su un pezzo tenuto nella morsa si corre il rischio di inciampare sul bordo e di vedere la pialla volare sul pavimento, quasi sempre con drammatiche conseguenze per l'attrezzo.
Naturalmente le precauzioni si prendono solo dopo aver vissuto l'accaduto in prima persona e così la mia  9 1/2 vintage ha sperimentato quanto è duro il pavimento del laboratorio! Per fortuna il corpo pialla non ha subito danni e me la sono cavata con la rottura della leva di blocco della piastra che tiene in posizione la lama.
L'idea per la soluzione del problema l'ho avuta dal telecomando della Wii a cui ho sfilato il laccetto di sicurezza e  ho provveduto ad assicurarlo nell'asola creata dalla leva che regola il movimento della parte anteriore della suola. Negli altri modelli di pialletto può anche essere assicurato direttamente intorno al pomello anteriore
Non interferisce con l'azione di piallatura ed evita ogni pericolo di caduta.