La Lewin Universal Plane è una pialla combinata commercializzata in Inghilterra verso la metà del secolo scorso. Simile alle Stanley 45 e 50, era caratterizzata da un corpo in alluminio su cui sono fissate le slitte in acciaio. Un'altra peculiarità sono i perni a camma, anzichè a vite, efficaci e rapidi da allentare e fissare. L'esemplare in mio possesso era in eccellenti condizioni, completo di tutte le lame e del manuale di istruzioni originale. La scatola in legno, anch'essa originale, al contrario, è giunta in pessime condizioni.
Il fondo in compensato era praticamente irrecuperabile e il coperchio si presentava distorto e col piallaccio quasi del tutto scollato. Anche i lati della scatola, in pino, mostravano i segni del tempo con spaccature presenti su tre dei quattro lati.
Gli incastri tra i lati erano in origine a dente e canale a tutta lunghezza ma, viste le condizioni del legno in quei punti, ho preferito semplificarli con degli incastri a battuta, aggiungendo un po' di legno nuovo e aiutandomi con dei chiodi nuovi per incollare e rinforzare.
Il fondo, l'ho impiallacciato ex novo da entrambi i lati, utilizzando un piallaccio di pino per il lato esterno e uno di faggio per il lato interno: l'originale era fatto in maniera simile.
L'interno della scatola presentava anch'esso alcune criticità. Il contenitore per le lame, ricavato da un blocco di pino, era incollato a due lati della scatola esponendo una vena contraria per una decina di cm circa. Ciò ha contribuito alle spaccature in quei punti. Per questo motivo ho preferito lasciarlo libero sul fondo della scatola, sebbene vincolato nell'angolo da due piccoli listelli incollati ai lati, questa volta con la vena nel senso giusto. Questo sistema consente all'occorrenza di sfilare il portalame e tenerlo comodamente sul banco.
Il sistema di fissaggio della pialla è molto valido e consente di tenerla sempre assemblata e sollevata dal fondo che in questo modo non subisce lo stress di un peso eccessivo. Uno dei due supporti interni è stato sostituito. Ne ho approfittato per aumentarne un po' lo spessore in modo da offrire maggiore supporto alle due barre cilindriche. Anche il manuale originale ha trovato il suo posto, protetto da una custodia in plastica trasparente.
Mancava però ancora una cosa. Guardando bene su uno dei lati corti della scatola ho rilevato quello che doveva essere il rimanente di una etichetta descrittiva della pialla e, dalla zona più chiara rimasta sul legno, ne ho desunto le dimensioni precise.
Girovagando in rete ho trovato quello che cercavo. Ho stampato l'etichetta e ne ho fatto una copia fotostatica a colori (l'inchiostro a getto della mia stampante non è molto resistente).
Per anticare un po' la carta ho utilizzato del caffè diluito in cui ho immerso il foglio, agitando per alcuni minuti. Un minuto nel forno a micro-onde e il gioco è fatto, il colore è quello giusto con qualche macchia dovuta all'asciugatura rapida.
La Lewin, con la sua nuova vecchia scatola è ora pronta per riprendere il lavoro.