lunedì 10 marzo 2014
Cuneo Regolabile
Si sa, i prodotti di origine Germanica, mostrano spesso particolari inusuali ma quasi sempre efficaci.
E' il caso di un piallone in legno della mia collezione che ha un cuneo alquanto particolare.
Questa pialla ha un tondo in acciaio che funge da fermo per il cuneo.
Esso è dotato, sulla faccia che si incastra contro il perno, di una piattina in metallo la cui posizione può essere regolata in altezza. La piattina viene tenuta in posizione da una rondella che si incastra nel legno mediante due punte che fungono da guida di scorrimento. Una vite centrale è sufficiente per tenere il tutto al suo posto.
Sono inoltre presenti un paio di alette laterali, che evitano il contatto tra la vite centrale e il perno in acciaio.
Una prima funzione mi è apparsa subito ovvia: evitare che il contatto con la superficie arrotondata del perno in acciaio potesse rovinare il legno, pregiudicando nel tempo la tenuta del sistema.
Ma perchè fare la piastina in acciaio regolabile in altezza? Giocandoci un po' ho capito che in questo modo il cuneo si può adattare a gruppi lama-controferro di diversa forma e spessore ed è sempre possibile trovare la posizione di massima tenuta. Un notevole vantaggio nel caso si rendesse necessaria la sostituzione della lama e/o del contro-ferro.
domenica 2 marzo 2014
Un recupero disperato.

In un lotto di utensili acquistato su ebay mi sono ritrovato quello che restava di una pialla "transitional" (forse Union) del tutto simile ad una Stanley 122, utensili prodotti tra la fine dell'800 e i primi del '900. Le pialle cosiddette "transitional" costituiscono un momento del passaggio dalle pialle in legno a quelle in metallo. Queste pialle avevano il corpo in legno (solitamente faggio) ma con un frog o altro supporto per il gruppo di taglio fatto in metallo; erano presenti, inoltre, le regolazioni tipiche che si trovavano nelle pialle metalliche dell'epoca. La serie "Liberty Bell" è così chiamata perchè sul lever cap (dotato di vite di serraggio manuale) si ritrova riprodotta la celebre campana Statunitense.


L'intervento è stato radicale: ho segato via le parti rovinate dalla spaccatura, ho rispianato con cura e aggiunto un pezzo di faggio nuovo per ripristinare la larghezza originale della pialla. Sul fianco, per coprire i fori praticati, ho aggiunto una toppa di legno.

Come lama ho utilizzato una lama per pialla in legno col suo controferro, per cui è stato necessario creare l'asola per l'ingaggio della leva di regolazione della profondità e ho dovuto spostare il foro filettato per la vite di serraggio.



Un trattamento di colore noce ha completato il ripristino.

Ora non sfigura più vicino alla sua sorella più fortunata!
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