domenica 17 aprile 2011

Se il controferro non aderisce alla lama.....

......è probabile che i sottili trucioli si inseriscano tra i due ferri col conseguente intasamento della bocca della pialla. Occorre pertanto spianare con cura la superficie sul bordo anteriore del controferro che aderisce alla lama ed ottenere una perfetta aderenza tra le parti. Il problema è che qualche volta (per non dire di frequente) il controferro non è affatto regolare e dopo il serraggio della vite che lo fissa alla lama può presentare aree di non aderenza nonostante abbiamo spianato con cura il punto di contatto. Essendo di ferro dolce si può cercare di raddrizzarlo nella morsa ma è un'operazione non proprio facile.

Un metodo alternativo è quello di creare sul bordo una bava metallica che ci servirà per chiudere ogni (piccola) fessura residua. Il procedimento prevede di tenere il controferro con un angolo rispetto al piano su cui attacchiamo della carta abrasiva da 150. Muoviamo due-tre volte all'indietro per formare la bava metallica (non oltre altrimenti peggioriamo la situazione). Quindi utilizziamo un piccolo cacciavite fisso (quelli da elettricista sono sottili nella giusta misura) e passiamolo ripetutamante lungo la linea di contatto tra le due parti fino a che non otterremo la chiusura di ogni passaggio. Il processo richiede pochi minuti!


   

lunedì 11 aprile 2011

Affilando la lama dello sbozzino.

La lama dello sbozzino ha il tagliente profilato a mo' di arco, più o meno accentuato a seconda delle esigenze di lavoro. Tale profilo rende più difficoltosa l'affilatura mediante l'uso di guide dedicate per cui molti preferiscono effettuare l'affilatura a mano.
Io non sono molto bravo in questo lavoro, così ho cercato tra le guide per affilatura disponibili, una che potesse fungere allo scopo. La Record 161 è una guida che si trova facilmente su ebayUK al prezzo di poche sterline. Ha un solo punto di appoggio centrale (una sfera girevole) che ne favorisce l'inclinazione a destra e a sinistra consentendo di seguire facilmente la curvatura del tagliente.

 

La lama viene tenuta saldamente in posizione da un pressore a vite che consente un piena libertà di orientamento del ferro il che torna utile anche nel caso occorra affilare lame con tagliente angolato (skewed). Il rovescio della medaglia è che bisogna assicurare manualmente l'esatta posizione della lama.
Se c'è bisogno di affilare taglienti con curve molto accentuate è possibile spostarsi durante il movimento verso i lati della pietra di affilatura per permettere una maggiore inclinazione laterale della guida, come si vede nel breve filmato. Il risultato raggiunto è soddisfacente. Lo smusso è a 35°. Per riaffilare esattamente allo stesso angolo utilizzo un semplice ausilio autocostruito che utilizzo anche per altri angoli.

lunedì 4 aprile 2011

Sbozzino

Un attrezzo semplice ed efficiente che non può mancare in ogni laboratorio e da tenere sempre a portata di mano.



sabato 2 aprile 2011

Nuova vita per una centenaria





Varvill & Sons fu uno dei produttori Britannici di pialle in legno maggiormente attivi tra la fine dell'800 e i primi del '900.



Questo esemplare di pialla da finitura fu costruita con ogni probabilità nell'ultimo ventennio del XIX secolo. Presenta una suola metallica e un manico posteriore avvitato nella schiena dell'attrezzo. Difficile dire se le parti metalliche siano originali o autocostruite, anche se lerifiniture mi fanno propendere più per la seconda ipotesi. Le condizioni della pialla erano abbastanza buone, tali da permettere un agevole ripristino e messa in funzione. Il manico di faggio presentava una rottura nella parte superiore, verificatasi in corrispondenza di un nodo. Ho eliminato la parte rotta e l'ho sostituita con un nuovo pezzo dello stesso legno che ho poi provveduto a colorare per uniformarlo al faggio antico. La suola metallica si presentava leggermente imbarcata nel senso della lunghezza, probabilmente a causa del movimento del legno sottostante. Ho smontato la suola metallica e ho rettificato quella in legno con un'altra pialla. Dopo aver rimontato la suola metallica, ho rettificato su carta abrasiva attaccata ad una superficie piana. Un altro problema ha riguardato l'ampiezza della bocca. Quasi 2 mm, decisamente troppo per una pialla da finitura. Ho deciso dunque di riddurre l'apertura inserendo un paio di pezzi di piallaccio sulla seduta e così ho ottenuto una misura inferiore al mm. La seduta è a 45°. Ho affilato la lama con uno smusso secondario di 30°, profilo del tagliente diritto, smussato ai due spigoli.



La pialla funziona bene ma ho alcune perplessità generali riguardanti la scelta di modificarne la struttura.
La suola metallica non ha la stessa grande scorrevolezza di quella in legno ma costituisce indubbiamente un vantaggio per almeno due motivi:
1) Essa aggiunge massa alla pialla, utile per tagliare anche con pochissimo ferro.
2) La suola resiste all'usura e non ha in teoria bisogno di manutenzione.
 Il primo punto mi sembra inconfutabile. Sul secondo punto c'è da dire che la presenza della suola metallica da una parte impedisce i movimenti naturali del legno e può dar luogo facilmente a spaccature nel corpo pialla, dall'altra è abbastanza flessibile da non impedire eventuali imbarcamenti soprattutto nel senso della lunghezza.



Se si pialla il legno sottostante per ripristinare la planarità, come conseguenza la bocca lignea aumenta di ampiezza e alla fine l'apertura per il passaggio dei trucioli risulterà maggiore. Ma se anche questo non avviene, bisogna fare i conti con il profilo cuneiforme della lama, per cui a mano a mano che essa viene riaffilata, diminuisce di spessore e porta ancora come conseguenza ad una bocca più larga. In una pialla interamente in legno si ripara all'allargamento del passaggio per i trucioli inserendo una toppa per ripristinare l'esatta misura dell'apertura. Questo non è facilmete possibile con una suola metallica e bisogna riparare con spessori inseriti sulla seduta che però hanno l'inconveniente di alterare più o meno leggermente la perfetta tenuta del cuneo. Anche per il manico



ci sono pro e contro. Il vantaggio è quello di una presa comoda dell'attrezzo ma nello stesso tempo costituisce un ostacolo perchè impedisce di battere col mazzuolo sul retro della pialla, quando si deve smontare il gruppo di taglio. Si è portati perciò a picchiare sul manico e forse proprio questa fu la causa della sua rottura.