Se vi piace, stampatelo e appendetelo nel vostro Lab!!!
Il fermafogli l'ho realizzato con uno scarto di ciliegio.
Questo esemplare è lungo quasi 8 pollici (circa 20 cm); il corpo pialla ha la forma tipica delle pialle da finitura Britanniche (coffin), con inserti in mogano e un manico in mogano del tipo chiuso. Ha un peso di 1,8 kg, ben 400 grammi in più di una Stanley 3che ha grosso modo la stessa lunghezza.
Un'altra possibilità, a mio parere la migliore, è quella dove al posto del dado a galletto è presente una leva con un foro filettato che risulta davvero comoda e immediata da azionare con un semplice movimento del pollice. Una delle mie due squadre adottava il sistema di serraggio con vite senza dado di bloccaggio e che necessita di un cacciavite per poter essere serrata e allentata. 
Io ho utilizzato del lamellare di faggio, ma anche del multistrato può servire egregiamente allo scopo. Per la base ho utilizzato uno spessore di 3 cm, mentre il piano su cui poggia il pezzo in lavorazione è spesso 2 cm. La lunghezza è circa 60 cm, la larghezza intorno ai 25 cm. La tavola di appoggio è più stretta per fare spazio al fianco della pialla. 
Dopo aver avvitato la tavola di appoggio alla tavola base, si procede all'installazione dei listelli (sezione 3x 4 cm) che serviranno a tenere fermi i pezzi in lavorazione. Il loro preciso posizionamento è critico per il corretto funzionamento della tavola. I listelli sono avvitati a filo dei bordi della tavola di appoggio ed hanno il foro posteriore asolato in modo da permettere una fine correzione dell'angolo desiderato. Aiutandosi con delle squadre posizioniamo i due listelli
esattamente a 90° e a 45° rispetto al bordo di scorrimento della pialla. Smussiamo gli spigoli posteriori (non quello dove poggia il pezzo) dei listelli di appoggio per evitare che si possano rovinare ai primi colpi di pialla. 
Un altro listello va posizionato sotto la tavola in modo che essa si possa uncinare al banco da lavoro e/o essere bloccata nella morsa. Nel mio caso ne ho utilizzati due che mi consentono di incastrare il tutto tra la morsa e il pozzo degli attrezzi. Una operazione utile consiste nello scavare un solco all'intersezione dei due piani, in modo da raccogliere trucioli e polvere ed evitare che possano interferire col corretto movimento della pialla.
La Stanley 113 è una pialla per spianare superfici curve. Essa ha una suola flessibile, capace di assumere una forma sia concava che convessa, con un raggio variabile mediante la rotazione di un grosso pomello a vite, situato nella parte anteriore della pialla. Un meccanismo con ingranaggio a denti garantisce il movimento simultaneo delle due semiporzioni di suola. La lama della 113 è uguale a quella della #3, con larghezza di 1 3/4" (4,4 cm). Il controferro e il lever cap sono invece differenti da quelli della #3, per cui in caso di acquisto occorrerà porre attenzione a questo particolare. La mia 113 era in buone condizioni, solo un bel po' di ruggine superficiale. Ho provveduto a smontare la pialla nelle sue parti per sottoporla al classico bagno di aceto. 
La suola flessibile deve essere sganciata dai bracci metallici utilizzando un punteruolo. Essa è saldata ad un pezzo con sezione a coda di rondine che si incastra nel corpo pialla. Per smontarlo consiglio di lubrificare abbondantemente con un disincrostante (WD40) e quindi agire martellando delicatamente su un punteruolo di forma idonea (ho utilizzato un martello più piccolo interponendo un pezzetto di cartone per attutire maggiormente i colpi; in alternativa si può utilizzare un pezzo di legno di forma adatta). Se proprio la suola non ne vuole sapere di muoversi, meglio soprassedere ed evitare danni difficilmente riparabili alle parti in ghisa! Un difetto comune di questo modello è un disallineamento tra la seduta della lama e la bocca della pialla. 

La lama non poggiando in maniera corretta potrebbe saltellare e creare problemi nella piallatura. Per ovviare al problema ho semplicemente aggiunto un paio di spessori (i biglietti da visita vanno alla grande) sagomandoli sulla seduta del frog. La suola flessibile va liberata dall'eventuale ruggine utilizzando la carta abrasiva attaccata ad una superficie piana, curando in particolare la zona della bocca. La pialla va usata con movimento rettilineo rispetto all'asse orizzontale del pezzo e si rivela utile anche per lo smusso dei relativi spigoli.