domenica 11 gennaio 2015

Pinch Dogs




Nella illustrazione sopra, datata 1933, è descritto una sorta di chiodo a due punte, utilizzabile per fissare tra loro elementi di legno per i quali non sempre è possibile applicare i classici morsetti da incollaggio. In inglese vengono descritti come "pinch dogs" (letteralmente "cani da presa") ma, a dirvi il vero, non ne conosco il corrispondente nome specifico in italiano.
In ogni modo essi hanno la particolarità di avere le due punte affilate con lo smusso rivolto verso l'interno. Quando vengono piantati tra due pezzi accostati fra loro, gli smussi spingono in direzione opposta e permettono di tenere le coste fortemente serrate.
Hanno un solo punto negativo: lasciano dei fori evidenti sul legno. Per questo motivo è preferibile utilizzare i pinch dogs su pannelli non a vista o provvedere alla successiva stuccatura dei fori.
Non credo sia facile trovarli in ferramenta, mentre c'è una discreta offerta su alcuni siti online.
Il loro prezzo è tutt'altro che economico, un set da 10 costando intorno ai 20-30 dollari (dipende dalle dimensioni). 
Per questo motivo ho pensato di provare a costruirli da me, utilizzando come partenza dei comuni chiodi ad U, detti anche "cambretti", di cui ne ho ottenuto gratis in ferramenta una manciata (evidentemente qualche fondo di magazzino). A differenza dei pinch dogs, il cambretto non ha i lati paralleli e ciò mi aveva posto qualche dubbio sulla sua reale efficacia.
Come prima operazione ho tagliato le due punte coniche, quindi ho utilizzato una lima per creare rapidamente uno smusso sull'interno dei due nuovi monconi, ottenendo il profilo che si vede nell'elemento a destra nella foto sopra.
In una mezz'oretta se ne preparano una dozzina.


La mia prova l'ho fatta per incollare un pannello che sarà poi laccato, quindi poco importa la presenza dei fori. Essendo lo spessore degli elementi di 1 cm, l'uso dei morsetti classici non è proprio agevole per due motivi. Il primo è che su di un bordo così sottile è più difficile adattare le due teste stringenti e il secondo è che c'è sempre il rischio, nel serrare, di provocare dei disallineamenti delle tavolette che compongono il pannello, costringendo ad un difficile lavoro successivo di rispianatura.
Uno dei maggiori vantaggi nell'uso dei pinch dogs è quello di poter adagiare comodamente gli elementi sul banco da lavoro, offrendo una superficie solida e piana sulla quale procedere all'incollaggio. L'unica accortenza è quella di dover proteggere il banco con dei fogli di giornale.

Una condizione essenziale per permettere ai chiodi di lavorare con efficacia è quella di avere delle coste che combaciano perfettamente e, quindi, particolarmente curato deve essere il lavoro di piallatura. In questo caso la mia Stanley 8 type 7 (1893-1899) mi ha permesso di ottenere rapidamente il risultato cercato.

 Incolliamo.


 Quando il cambretto è inchiodato a cavallo di due elementi, si osserva il serraggio delle parti e la fuoriuscita dell'eccesso di colla dal giunto.



Il risultato è decisamente ottimo e l'esecuzione davvero semplice



Asciugata la colla rimuoviamo i nostri pinch dogs fatti in casa


Il pannello è pronto per le successive lavorazioni.


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